All’inizio dell’anno scorso, abbiamo dato un’occhiata ai dati del mercato marittimo del 2020, esprimendo un cauto ottimismo: anche se la transizione verso i livelli pre-pandemici del commercio marittimo sarebbe stata lunga e difficile, i numeri dell’ultimo trimestre mostravano una tendenza al rialzo che faceva pensare che il 2021 sarebbe stato migliore dell’anno precedente.
Ora che il 2021 è arrivato e se n’è andato, possiamo guardare indietro a quella previsione e dire che era nel complesso corretta: il mercato marittimo ha sperimentato un significativo rimbalzo dalla crisi del 2020.
Mentre la pandemia ha continuato a influenzare il traffico marittimo e le procedure portuali, la movimentazione di navi da carico e i container è complessivamente cresciuta nella prima metà del 2021, con le petroliere che sono state l’unico tipo di nave a sperimentare la tendenza opposta, dato che il COVID-19 ha frenato la domanda di petrolio greggio e prodotti petroliferi. Per fare un confronto, il Baltic Dry Index, il 29 giugno 2021, ha raggiunto lo stesso livello del luglio 2010, segno promettente di un possibile ritorno alla normalità.
Il virus ha giocato un ruolo importante nel determinare il volume di traffico e i noli, in particolare con l’epidemia nel porto di Yantian, che ha fatto diminuire di 0,3 miliardi le miglia di navigazione globale dei container, ma è stato tutt’altro che l’unica forza in gioco.
Dalle tensioni politiche tra Cina e Australia, che rimodellano significativamente le rotte commerciali a lunga distanza e costringono la Cina – il più grande importatore di carbone al mondo – a cercare fonti altrove, alla temporanea interruzione alla fine di marzo causata dall’incaglio della Ever Given nel canale di Suez, il 2021 è stato un anno di alti promettenti e bassi imprevedibili, anche se certamente migliore di quello precedente.
Ora che un nuovo anno sta iniziando, è il momento di fare le nostre caute previsioni sulle tendenze del 2022 – un affare rischioso nel migliore dei casi, poiché l’emergere di nuove varianti di COVID e la risposta dei singoli governi a qualsiasi ulteriore ondata di casi potrebbe ancora sconvolgere il mercato completamente.
L’opinione di Moody’s è che il picco sia stato raggiunto nel 2021 e che il mercato delle spedizioni tenderà a rimanere stabile nel 2022 piuttosto che aumentare ulteriormente, anche se la dichiarazione dell’importante agenzia di rating chiarisce ulteriormente che ci si aspetta una stabilizzazione al livello del 2021 e che non scenda di nuovo ai minimi storici del 2020 nel prossimo futuro.
È troppo presto per dire se il settore delle spedizioni marittime sia pienamente tornato alla normalità, ma possiamo trarre conforto da queste previsioni per il futuro e continuare a sforzarci di offrire ai nostri clienti la migliore esperienza possibile, anche in un momento storico così delicato come una pandemia prolungata.