Guerra in Ucraina: cosa succede alla logistica?

Pubblicato il: 15 Giugno 2022
Categoria: Archive

In un mondo interconnesso, i conflitti in un Paese si ripercuotono inevitabilmente sugli altri. È il caso dell’attuale guerra in Ucraina, che sta avendo un effetto a catena sulla vita quotidiana delle persone (e delle imprese) ben oltre i suoi confini.

Conseguenze in entrambe le direzioni

La prima e più naturale conseguenza della guerra in Ucraina è una drastica diminuzione delle esportazioni da Ucraina, Bielorussia e Russia verso il resto dell’Europa. Ma anche la direzione opposta è stata colpita, con il ritiro di importanti aziende dalla Russia e il divieto di importazione da Paesi considerati ostili da parte del governo russo.

Oltre alla logistica e ai trasporti, i settori che hanno sofferto di più sono l’agricoltura, fortemente colpita dall’interruzione delle esportazioni ucraine di grano, olio di girasole e fertilizzanti; le industrie che necessitano di elevate quantità di energia; l’edilizia e il settore automobilistico, che risentono dello stop alle esportazioni di materie prime dai Paesi belligeranti; l’elettronica, colpita dalla riduzione della disponibilità di gas nobili; e naturalmente il turismo, che inevitabilmente soffre nel momento in cui viaggiare mette a rischio vite umane.

Naturalmente, i pericoli legati allo spostamento di merci e persone in tempo di guerra non riguardano solo chi viaggia per svago: vediamo più da vicino gli effetti della guerra sui trasporti e sulla logistica.

Come funzionano i trasporti in tempo di guerra

I trasporti tra l’Ucraina e l’UE sono diventati impegnativi sia per via aerea che via terra: da un lato, c’è una grande mancanza di camionisti in grado di affrontare il pericoloso viaggio; dall’altro, il dispiegamento delle forze aeree incide sulla sicurezza delle rotte aeree commerciali.

Anche il trasporto marittimo è stato colpito dalla guerra: i porti di Berdyansk, Mariupol, Skadovsk e Kherson, lungo la costa ucraina, sono stati chiusi fino a quando le forze russe non si ritireranno dall’area e le operazioni potranno riprendere in sicurezza. Si prevede che la perdita di diversi porti marittimi farà impennare i prezzi del grano e del mais, tra le principali esportazioni ucraine, in tutto il continente.

Anche le stazioni e i binari ferroviari sono uno dei principali obiettivi degli attacchi, poiché la Russia e i Paesi dell’ex Unione Sovietica tendono a fare affidamento sul trasporto ferroviario per scopi militari più del resto d’Europa. Il movimento delle truppe e delle merci ucraine ha dato il via a una riforma nel 2015 ma, con le condizioni delle strade del Paese non ottimali già prima della guerra e la mancanza di forniture di manutenzione all’avanguardia da parte dei tecnici delle ferrovie ucraine, il trasporto su rotaia ha ancora un ruolo molto importante nella logistica del Paese e la perdita di un’importante stazione ferroviaria può rappresentare una battuta d’arresto significativa sia per lo sforzo bellico che per l’economia in generale.

Continuate a seguirci per ulteriori informazioni su come l’attuale situazione geopolitica sta influenzando il settore del commercio e delle spedizioni: noi di Global Shipping siamo orgogliosi di rimanere aggiornati sugli eventi recenti e di adattarci alle sfide di questo difficile momento storico.

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